Una città con un destino negativo che sembra inevitabilmente segnato. Si evoca Varsavia ed ecco che non ci sono quasi mai eventi lieti che ci sovvengono: ghetto di Varsavia, distruzione di Varsavia, ordine regna a Varsavia, patto di Varsavia, ecc.. Insomma, ci sentiamo tutti moralmente a Varsavia.

mercoledì 21 ottobre 2009

DANNULLISMO, OVVERO COME NEGARE UN POSTO FISSO PER POI MANTENERLO FISSO NEL POSTO.


La Presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia da Gazoldo degli Ippoliti , lo ha fatto capire a chiare lettere: il posto fisso ha generato il fannullonismo, per cui è un disvalore economico insopportabile ed anacronistico.
Vediamo invece come, secondo il classico biblico della pagliuzza e della trave, il deficit visivo da cui in molti oggi sono affetti impedisca un qualsivoglia serio confronto intellettuale e politico.

La visione imprenditoriale (leggermente "offuscata" dalla pagliuzza)
1) un governo di destra deve sostenere il Capitale ed i suoi adepti perché la ricchezza prodotta (PIL) va a favore della nostra Società (quella umana, s'intende !);

2) il posto fisso del dipendente è un peso per l'economia nazionale, in termini di ammontare della spesa pubblica fissa;

3) più lavoro (solo se precario) genera maggiore ricchezza per tutti.


La trave nell'occhio del governo (finita sulla testa dei lavoratori)

1) si può obiettare però che ogni governo italiano risulta a memoria d'uomo abbia sempre fatto i porci comodi del capitalismo assistenzialista e parassitario (vedi generosi aiuti di Stato per meccanica, siderurgia, banche, vari condoni e scudi fiscali , evasione tollerata, rottamazione, incentivi, privilegi fiscali di ogni sorta, ecc.), senza mai richiedere un tornaconto al sistema pubblico (vacche grasse alle imprese, magre all'Erario) e men che meno alle classi più deboli ( divisione del PIL= pollo di Trilussa);

2) il vituperato posto fisso, quasi sempre sottopagato ( tra l'altro unica evenienza in Italia che da un lato ha sempre garantito al centesimo il pagamento delle imposte sui redditi e dall'altro mantiene costante la propensione al consumo di beni e servizi, almeno di quelli essenziali) a fronte di un costo genera poi richezza per tutti perchè dà fiducia e continuità ai mercati e quindi anche al lavoro (autonomo e privato);

3) il lavoro precario, perché effimero, genera incertezza e comporta una bassa propensione al consumo. Chi invece ne giova, ma solo nell'immediato, è solo l'impresa perché può abbassare i costi di produzione.

La fitta foresta che copre la vista agli stolti (al potere o loro fiancheggiatori)

1) I governi nazionali fanno sempre di più gli interessi dei poteri forti : per questo la Sinistra in Italia latita e la Destra e relativi aficionados hanno buon gioco;

2) il cd. fannullismo del dipendente pubblico, caprio espiatorio secondo la moda imperante, ha radici esclusivamente nell'incapacità dei Governi di valorizzare adeguatamente le risorse umane, a fronte di ripetute spedizioni punitive sugli stipendi, sulle pensioni e sul welfare garantito in precedenza. Si potrebbe definire il dileggio brunettiano con un'espressione eloquente: dannullismo - al lavoratore non si dà nulla, anzi sempre di meno, mentre gli si chiede sempre di più, lo si mobilizza, lo si licenzia e pure lo si umilia;

3) il lavoro precario non crea lavoro ma disperazione, nel pubblico come nel privato, e non ha risolto ( melius, non ha affrontato) i problemi atavici della disoccupazione nel Mezzogiorno, accentuando invece la portata nefasta in Italia della crisi economica globale.

Insomma, è da '94 che ci governa il Cav., salvo brevi ed inconcludenti apparizioni dell'opposizione (da non definire Sinistra), cosa cucù (eufemismo ecologico) è migliorato in Italia da allora ?

Allora Marcegaglia & Co., visita oculistica per tutti ?



credo che purtroppo i lavoratori abbiano già percepito, alle loro spalle, il classico della pagliuzza e delle trave ....